RINNOVABILI: L’ORA DELLE SCELTE

La transizione nell’Europa che verrà

Nei giorni scorsi il nostro Amministratore Delegato, Andrea Ghiselli, ha partecipato alla presentazione annuale dell’Irex Annual Report a cura di Althesys. Il rapporto rappresenta una mappatura dello stato dell’arte nel Paese dello sviluppo delle rinnovabili, delle norme, degli sviluppi futuri e delle problematiche ancora da risolvere.

Quello che è emerso durante la giornata, ricca di spunti e testimonianze, è che il settore energetico sta attraversando una fase di grande e repentino cambiamento – non solo in Italia – principalmente a causa di tensioni geopolitiche che si stanno affiancando alle necessità di procedere speditamente verso la transizione ecologica. In Italia, nel frattempo, il quadro normativo continua ad evolvere e c’è un generale fermento nonostante la volatilità dei mercati elettrici e una congiuntura economica non particolarmente favorevole.

“L’Irex Annual Report di quest’anno ci dà la fotografia di un settore con progetti e investimenti in forte crescita, 80 miliardi di investimento complessivo in pipeline in Italia. Questa è un’opportunità importante, sia dal punto di vista degli obiettivi di decarbonizzazione del nostro Paese, sia dal punto di vista delle opportunità per gli investitori, anche istituzionali, per quanto riguarda sostenere una parte importante del nostro settore industriale ed energetico. Le direttrici di investimento sono prima di tutto sul fotovoltaico, sull’agrivoltaico, ma anche progetti importanti per quanto riguarda l’eolico, in particolare l’eolico offshore che si sta affermando anche nel nostro Paese. Infine, il tema dello storage. Il forte sviluppo delle rinnovabili richiede flessibilità e richiede capacità di accumulo, c’è grande interesse degli investitori anche internazionali nel mercato italiano e nei prossimi strumenti come il MACSE, che saranno messi in campo per poter sviluppare gli storage. Quindi una prospettiva importante in un quadro di norme e di policy che richiederanno stabilità per riuscire a cogliere gli obiettivi” così Alessandro Marangoni CEO Althesys si è espresso a margine dell’evento.

Grazie ad un iter autorizzativo più snello, in Italia sono stati approvati molti più progetti rispetto all’anno precedente registrando un aumento del 73%. Un dato confortante ma non sufficiente.

Quali sono le scelte e le sfide che attendono il settore?

“Nelle ultime quattro settimane la discussione principale a livello di sistema Paese è legata al consumo di terreno, un tema che non possiamo ignorare come operatori. Ciò comporta necessariamente delle riflessioni e anche delle incertezze negli investimenti. La consapevolezza di questo deve guidare le nostre scelte. In questo momento stiamo assistendo a degli obiettivi di decarbonizzazione molto ambiziosi nelle rinnovabili ma all’atto pratico, per come sta evolvendo il corpus normativo, non sembra favorire il raggiungimento di questi obiettivi. Stiamo altresì assistendo ad una evoluzione dei mercati che sembra rendere marginale il mercato spot con significativi effetti su impianti esistenti che usciranno dagli incentivi nei prossimi anni. Questi impianti vanno tutelati considerando che non determinano ulteriore utilizzo di suolo. Infine, un punto cruciale, spesso sottovalutato, con importanti riflessi sull’ LCOE degli impianti rinnovabili di nuova realizzazione è quello della scarsità di capitale umano: servono quasi 700 mila persone in più nel settore fotovoltaico ed eolico europeo al 2030. La transizione energetica è già iniziata ma i tempi di formazione dei profili STEM è di almeno 3/4 anni, quindi, servono investimenti sul capitale umano per colmare questo scollamento di tempistiche e raggiungere gli obiettivi europei” ha spiegato Andrea Ghiselli durante il suo intervento alla presentazione dell’Irex Annual Report 2024.

In conclusione, dal rapporto emerge uno stato di salute del settore delle rinnovabili più che positivo nonostante le problematiche esposte e tutti gli operatori, stakeholder ed istituzioni sono concordi e coesi nel voler abbattere in tempi rapidi gli ostacoli che rallentano il settore dando così quella spinta ulteriore necessaria per poter competere in Europa.